Il NAS definitivo con Debian e Nextcloud (parte 1)

In questi ultimi tempi la produzione e il consumo di dati sta aumentando sempre più, come foto scattate con il nostro telefono, documenti di testo e progetti personali.

Anche i dispositivi che possono produrre tali dati sono in continuo aumento: oramai è comune per ciascuno di noi possedere almeno uno smartphone e anche più di un computer (magari un fisso ed un laptop) e probabilmente anche una postazione in ufficio.

Complici gli ultimi eventi che ci hanno limitato un po’ negli spostamenti, ufficio e casa si mescolano. Quante volte ci è successo di produrre un documento importante sul computer di casa e di accorgerci, una volta arrivati a lavoro di non averlo copiato su una “pennetta” o un hard disk esterno?

Inoltre, i dispositivi mobili (sia laptop che smartphone) sono soggetti a rotture e furti in misura maggiore rispetto a dispositivi fissi. Con la loro perdita se ne vanno anche le nostre preziose fotografie, ricordi o il nostro duro lavoro, magari di settimane, perché non abbiamo avuto tempo di effettuare il backup.

Non sarebbe utile avere la possibilità di fare un backup in tempo reale di tutti i nostri documenti, di poter archiviare ogni modifica effettuata e di poter ripristinare un documento ad una versione precedente a seguito di un salvataggio errato?

Non sarebbe comodo poter sincronizzare i desktop, i nostri telefoni o le cartelle documenti tra più dispositivi in tempo reale o condividere una cartella con il proprio collega di lavoro in modo da editare un documento simultaneamente?

L’ideale sarebbe che tutto questo potesse funzionare su tutti i dispositivi che usiamo ogni giorno: il nostro computer con Debian, ma anche un MacBook, o un computer Windows. E non dimentichiamo i dispositivi mobili, sia che montino Android che iOS: insomma praticamente tutto ciò che esiste in commercio.

Interfaccia stile LibreOffice con Collabora online, editor da browser.
Stessa interfaccia, ma vista da andorid!

Tutto questo si può avere in casa propria grazie a un NAS con Nextcloud.

Come potete aver intuito, questo articolo è solo un’introduzione: usciranno altri articoli per una piccola serie in cui sarete guidati a costruire anche voi il vostro dispositivo cloud.

Attualmente non mi risulta esistano in commercio dispositivi pre-configurati per realizzare le funzionalità descritte in precedenza. La cosa che più si avvicinava a ciò che volevo costruire era Helios64, ma ho riscontrato alcune controindicazioni:

  • è quasi sempre sold-out sia per motivi logistici dovute alle criticità targate 2020, sia per problemi di progettazione che ne hanno causato una scarsa resa di processo produttivo;
  • non è venduto con garanzia Europea, pertanto offrono solamente 90 giorni di garanzia;
  • non è poi così economico per essere un dispositivo single board, quindi non espandibile e difficilmente riparabile.

Allora ho pensato bene di realizzare la mia configurazione di NAS che altro non è che un HomeServer.

La lista di componenti che troverete qui sotto vuol essere solo un esempio da cui prendere ispirazione. Si tratta della configurazione che io ho scelto e che è pensata per essere modulare (alcune parti saranno facoltative). La guida sarà valida indipendentemente dai componenti che sceglierete (potrete anche riciclare componenti che già possedete). Sconsiglio però di utilizzare dischi vetusti perché da questi dipenderà l’affidabilità dei vostri preziosi dati. Inoltre, Nextcloud richiede comunque una certa potenza di calcolo, pertanto è necessario un minimo di investimento hardware per non ottenere un risultato deludente, ma quello che offre è davvero molto!

Ecco la configurazione che ho scelto (*):

Scheda madre

AsRock J5040-ITX, acquistabile al seguente indirizzo

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Case

Sharkoon QB One Mini Itx acquistabile al seguente indirizzo

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Alimentatore

Thermaltake TR2 S acquistabile al seguente indirizzo

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Ram

Crucial RAM CT4G4SFS824A 4GB DDR4 2400 MHz

Acquistabili al seguente indirizzo

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SSD

Samsung Memorie MZ-76E250 860 EVO SSD acquistabile al seguente indirizzo

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HDD

Western Digital WD Red 6 TB acquistabile al seguente indirizzo

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UPS

APC Back-UPS BX700U-GR acquistabile al seguente indirizzo

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Di seguito trovate le motivazioni della scelta dei componenti che potrà esservi utile nel momento in cui progetterete la vostra configurazione. Per l’assemblaggio e l’installazione rimandiamo al prossimo articolo 😉

La scheda madre AsRock J5040-ITX presenta ben 6 porte Sata, pertanto è ottima per il collegamento diretto di 6 dischi senza ulteriori adattatori. Integra il processore Intel Pentium J5040, sicuramente non all’ultimo grido (non è un ARM), ma costituisce un ottimo compromesso tra prestazioni e consumi. Dispone di un dissipatore passivo che permette di mantenere minima la rumorosità.

Il case è stato scelto soprattutto per motivi estetici (nel mio caso il NAS ha trovato spazio nel salotto dove era presente il modem di casa). Si presenta molto spazioso all’interno, è facile distribuire i dischi, l’areazione è eccellente ed è molto semplice smontare i pannelli se è necessario metterci le mani. Inoltre ha i filtri dell’aria inclusi che riescono a tenere bassa la polvere all’interno.

L’alimentare è probabilmente un po’ sovradimensionato. Però da una rapida ricerca non sono riuscito a trovare altri alimentatori di qualità. Non è un full modular, ma comunque i cavi in eccesso si ripiegano facilmente ai lati del case, pertanto non intralciano la circolazione dell’aria.

La RAM massima supportata dalla scheda madre ha un valore di 8GB, quindi si possono acquistare o 2 blocchi da 4GB (e sfruttare il dual channel), oppure uno solo se non si desidera utilizzare il NAS anche per altri scopi rispetto diversi dalla condivisione dei file (macchine virtuali, riconoscimento facciale nelle fotografie).

Ho scelto di installare l’SSD per avere una maggior velocità nella risposta delle pagine. Inoltre è stata configurata come cache sui dati archiviati negli hard disk per rendere il NAS più reattivo.

Ho scelto 2 hard disk da 6TB WD-Red perché più indicati per l’utilizzo. Ritengo che non abbia senso scegliere dischi con più di 5000rpm perché ho usato l’SSD come cache e quindi una velocità di accesso rapido ai files non è indispensabile. Uno dei dischi verrà utilizzato per l’archiviazione e l’altro per il backup automatico.

Per evitare ogni inconveniente nel caso di mancanza di elettricità, ho scelto di installare anche un UPS . Il modello scelto prevede la possibilità di collegamento USB verso il server per effettuare un auto-shutdown in caso in cui la corrente non torni e la batteria si stia scaricando. Inoltre questo collegamento permette di inviare notifiche in tempo reale sulla mancanza di tensione. Ho scelto un modello della APC in quanto affidabile e perché facilmente interfacciabile con Debian.

I prossimo articoli saranno relativi

Alla prossima!

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